La nostra storia

L'ARAP, Associazione per la Riforma dell'Assistenza Psichiatrica, è stata fondata nel 1981 da familiari ed amici di malati di mente allo scopo di sollecitare l'integrazione della Legge 180 per ottenere una reale assistenza e risolvere realisticamente il problema principale: curare il malato non consenziente. E' un'associazione ONLUS iscritta nel registro delle organizzazioni di volontariato della Regione Lazio dal 30/11/1995, nel Registro delle Persone Giuridiche dal 15/10/2001 e dal 17 gennaio 2023 è iscritta anche al RUNTS con numero 95564.

Purtroppo la Legge 180/833 del 1978, preparata in pochi giorni ed approvata ancor più frettolosamente, ha smantellato le strutture psichiatriche esistenti senza averle prima sostituite con adeguate strutture alternative.
Il risultato è stato quello di ributtare i malati nella strada o nelle famiglie, quelle stesse famiglie che una letteratura anti-psichiatrica andava sistematicamente criminalizzando come autentiche "fucine della follia".

Oggi è scientificamente provato che le cause dei disturbi mentali sono prevalentemente di natura organica. Il cervello è un organo, più complesso di altri, con proprie cellule e proprie funzioni e può ammalarsi, come qualsiasi altro organo. Fra le malattie del cervello la schizofrenia è una delle più gravi perché non dà ai malati la percezione della propria condizione e quindi gli schizofrenici spesso rifiutano di curarsi o farsi curare.
In qualsiasi società ed ambiente a livello mondiale la percentuale degli schizofrenici si aggira su l'1% della popolazione: è quindi evidente che le principali cause di questa patologia non sono di natura sociale, contrariamente a quanto sostenevano i fautori della legge 180/833. Tra i malati i non consenzienti sono la maggioranza. Tuttavia, grazie ai nuovi e più efficaci interventi terapeutici, la schizofrenia presenta oggi una prognosi più favorevole rispetto al recente passato. Se si considerano le patologie mentali nel loro complesso, la percentuale raggiunge il 20% (dati OMS).
L'idea che ricoverare forzosamente una persona incapace di comprendere la propria patologia ed il proprio bisogno di cura sia un attentato alla sua libertà è semplicemente aberrante. Milioni di bambini vengono ospedalizzati ed assistiti indipendentemente dalla loro volontà perché ciò è necessario per il loro bene.

L'angoscia dei familiari è incommensurabile perché non esiste quasi mai rapporto di collaborazione tra servizi e familiari; cresce quindi la confusione, la sfiducia e la disperazione.
Oltretutto la famiglia non è sempre in grado di somministrare i farmaci dovuti e di verificarne le reazioni. Il malato è spesso curato male con danni notevoli sia psichici che fisici.
Conseguenza di tutto ciò è l'avvio alla cronicità di moltissimi giovani che viceversa, se curati, potrebbero raggiungere una qualità di vita soddisfacente.
Inoltre non si devono dimenticare gli enormi costi che gravano sulla società, senza un effettivo benessere per i malati.
In nessun'altra malattia la famiglia è tanto coinvolta come in quella dello psicotico, giacché, a differenza delle altre patologie, la malattia mentale pone problemi non solo sanitari ma anche sociali, giudiziari e legislativi.

Quando lo psicotico infrange la legge si troverà davanti al magistrato con il rischio di finire, senza colpa se non quella di essere malato, nell'ospedale psichiatrico giudiziario o in carcere.
In definitiva vanno tutelati:

  • il diritto del paziente alla cura,
  • il diritto all'assistenza e all'incolumità della famiglia e
  • il diritto alla sicurezza dei cittadini

L'ARAP invita ogni persona civile a unirsi nello sforzo rivolto a correggere la normativa psichiatrica ed a superare lo stigma e la condanna sociale che ancora sono associati alla malattia mentale.